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Io sono Lisa Lelli

Mi chiamo Lisa Lelli da circa 42 anni.

Mi chiamavo Lisa Lelli a Pontremoli, dove sono nata e cresciuta.
Mi chiamavo Lisa Lelli a Bologna, dove sono “scappata” a 17
anni e ho cominciato a guadagnarmi da vivere. E mi chiamo ancora Lisa Lelli
adesso che da più di vent’anni vivo a Roma, con un marito piuttosto ingombrante e uno splendido figlio.
E con questo la parte biografica potremmo anche considerarla chiusa.

Il resto,
le vicissitudini
di una vita
piuttosto
avventurosa,
a tratti
fortunata
e sempre
intensa

verrà fuori semmai parlando, raccontando e mostrando quello di cui mi occupo, quello di cui mi preoccupo e tutto quello che mi entusiasma.

Scopo di queste pagine è appunto mettere in fila ricordi e ambizioni, perseguendo due diversi obiettivi: uno più intimo ed egoistico, la necessità di raccogliere finalmente in un unico album le istantanee di tanti momenti così diversi e per me stessa sorprendenti.

Definire i contorni

L’altro obiettivo, il desiderio di definire i contorni di uno strano mestiere – sempre in movimento e in cambiamento, difficile a volte da definire e spiegare, e impossibile da fermare del tutto – è creare ulteriori connessioni, deviazioni, improvvise svolte.

Il filo conduttore

Chi mi conosce bene di me dice spesso una cosa, che forse è un po’ il filo rosso che lega le diverse attività di tutti questi anni: se c’è una qualità che mi contraddistingue, probabilmente è quella di vedere prima e meglio le cose, cogliere istintivamente e immediatamente “il bello” e “il nuovo” dove si manifestano, e mettere tra loro in connessione idee e persone, creando legami potenti e duraturi. Magari mi riesce meno bene con me stessa, ma con gli altri ha funzionato centinaia di volte.

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In questo
strano
racconto
o manifesto
programmatico
ci troveremo
a parlare di
musica,
di teatro,
di pittura,
di poesia,
di fotografia,

di videomaking, di grafica, di management, di comunicazione, di merchandising, di oggettistica, di trovarobato, di restyling, di allestimenti, di eventi, di artigianato… ma forse anche di scelte, di etica e politica, di psicologia, di patologie diffuse e quasi sconosciute, di genitori e figli, di un mondo che cambia velocissimamente per non cambiare mai.

Non devo insegnare niente, ma mi piace l’idea di condividere passioni, pensieri e scoperte.

Il mio lavoro

È CREARE CONNESSIONE
TRA IDEE E PERSONE